NELL’ATTIVITA’ MOTORIA TUTTO E’ SPERIMENTALE

Assisto troppo stesso in televisione a dibattiti stucchevoli nei quali presenziano medici o presunti tali che garantiscono che il tal farmaco è ampiamente sperimentato e dunque la sua utilizzazione è certamente sicura.
Intanto mi lascia un po’ stupito il fatto che non si ponga mai l’accento sul fatto che in Italia consumiamo troppi farmaci in modo inutile e pure pericoloso e come questo abuso di farmaci oltre che oneroso per il sistema sanitario nazionale sia complessivamente dannoso per la salute generale della popolazione, poi resto allibito quando qualche malcapitato interlocutore del luminare, obiettando che in realtà la sperimentazione per i farmaci non finisce proprio mai e si continuano a scoprire sempre effetti nuovi, nel bene e nel male, anche di farmaci supercollaudati, viene trattato come un pazzo criminale per aver ipotizzato un uso prudente di quel farmaco.

Il dibattito dovrebbe finire dopo un paio di battute, il luminare convinto della validità del farmaco lo consiglia a tutto il mondo, il malcapitato interlocutore dice che lui di quel farmaco lì proprio non si fida. Due punti di vista probabilmente inconciliabili e c’è poco da discutere. Invece il dibattito va avanti e si tende a dimostrare che uno dei due è un cretino, più o meno entrambi provano a dimostrare che l’altro è un cretino e a volte ci riescono drammaticamente perché chiunque sia convinto che la sua opinione sia Vangelo rischia di dimostrare di essere un cretino. Alla fine i più cretini sono proprio i telespettatori come il sottoscritto che stanno lì a sorbirsi l’alterco fino all’ultima battuta. E’ proprio il caso di dire che vedo la pagliuzza nell’occhio altrui ma non la trave nel mio: vi invito caldamente a spegnere la televisione per non farvi rimbecillire da discorsi fuorvianti per combattere la sedentarietà nel migliore dei modi e poi il primo a cascarci sono io.

Tali dibattiti attorno all’attività motoria per fortuna non possono esistere e ciò è una grande marcia in più del movimento come strumento di salute in chiave di prevenzione rispetto alla medicina. Con il movimento siamo sempre a sperimentare, qualsiasi cosa facciamo, e pertanto chi tenta di migliorare la propria salute ricorrendo al movimento lo fa sapendo di poter sbagliare, nessun luminare può emettere sentenze sul movimento, nessun luminare potrà dire con certezza che quel soggetto con quel tipo di attività fisica sta facendo qualcosa di certamente giusto o di certamente sbagliato con riferimento a quell’attività fisica. Insomma il destinatario finale del trattamento che in questo caso è attività fisica e non si prende con la stessa rapidità con la quale si prende una pastiglietta o si fa una puntura, è costretto a pensare a ciò che fa perché risposte certe non ce ne sono.

E’ lecito pensare che risposte veramente certe purtroppo non ce ne siano nemmeno in medicina, ma poi accade che certi luminari siano più importanti di altri e così, sport nazionale, il luminare che da certezze è quello che ha più peso politico e concorre pure a fare i regolamenti, cosa praticamente da medio evo e da vera stregoneria, mentre quello che semina il dubbio è passato lui per stregone, messo alla gogna, talvolta scomunicato e aggredito nei molteplici programmi televisivi che cercano lo scandalo per fare audience.

Non devo intromettermi in questioni di carattere medico, non sono medico e non ho i titoli per farlo, mi spiace solo quando la materia viene relegata a materiale per talk show e grazie a questo si prende spunto pure per legiferare in modo folle. Invece che studiare l’impatto di un certo farmaco sulla popolazione si studiano le reazioni sociologiche di questo impatto senza rendersi conto che queste non sono legate alla validità del farmaco ma essenzialmente alla qualità del dibattito che si fa attorno a questo. Insomma la televisione è talmente potente che riesce a condizionare anche la diffusione di un certo trattamento medico presso la popolazione, non a caso si fa ancora la pubblicità dei farmaci e, meno a caso, pur sapendo questo, la pubblicità dei farmaci è ancora scandalosamente tollerata.

Abbiamo l’abitudine di crogiolarci attorno a poche certezze, ecco allora una di quelle da consumare con calma è proprio quella che riguarda l’attività fisica, almeno una certezza c’è: che non ci sono certezze e pertanto non si possono fare sterili dibattiti televisivi sul fatto che sia meglio comportarsi in un modo piuttosto che in un altro.

Ovviamente se siete stati un po’ attenti e non vi siete addormentati prima della fine dell’articolo avrete notato in queste ultime righe una grande incongruenza, se è vero che in attività motoria non esistono certezze probabilmente anche quest’ultima affermazione non è certa e così, trattando di luminari, viene in mente quello che in fondo alla sala si alzò dopo una grande osservazione di un grande scienziato (tutto grande e solenne, quando si tratta di cose incontestabili) che disse “Attenzione che noi studiosi siamo soliti prendere grossi granchi perché, molto spesso, quando abbiamo praticamente concluso uno studio che ci porta a dimostrare una certa cosa alla fine accade qualcosa che rimette in discussione tutto e siamo tentati di ignorarla per non vanificare tutto il lavoro fatto fino a quel momento…” Ecco il luminare in fondo alla sala disse: “Bravo hai proprio ragione, questa cosa si verifica sempre, immancabilmente…” Non era mio parente ma sapeva cascare in contraddizione con un’abilità anche superiore alla mia.