MUSICA E CORSA

Oggi è un bel giorno per i podisti. Podisti, ciclisti e pedoni in genere. E’ un bel giorno perché ad Amburgo, che non è una cittadina da ridere, hanno vietato il transito alle auto a gasolio in alcune vie. Se non capite che relazione c’è fra questo provvedimento restrittivo della circolazione ed i podisti provate a correre per un po’ dietro ad un auto a gasolio. Non è necessario che sia vecchia, anche nuova, dopo un po’ capite quanto sono salutari i gas di scarico del gasolio.

Intervistata sul provvedimento una cittadina di Amburgo risponde “Abbiamo i mezzi pubblici, abbiamo le piste ciclabili, non capisco come mai abbiano aspettato così tanto a prendere questo provvedimento necessario a respirare un po’ meglio”.

Ecco, noi non abbiamo le piste ciclabili, non abbiamo i mezzi pubblici, non capisco perché non cominciano a vietare il gasolio anche da noi così la gente si accorge che è venuto il momento di chiedere le piste ciclabili ed i mezzi pubblici.

Si potrebbe dire che è sempre la solita musica, prima gli interessi degli automobilisti e poi quelli dei pedoni ma non è di quella musica che voglio trattare oggi bensì di quella delle famigerate “cuffiette”. C’ è un esercito di podisti che si ostinano a correre con le cuffiette dappertutto, nei parchi e pure sulle strade in mezzo al traffico automobilistico.

Io dico che anche la corsa ha una sua musica e se uno è davvero appassionato di corsa vuole ascoltarla, poi quando si è fermato comincia ad ascoltare dell’altra musica di suo piacimento ma fin tanto che non è finita la musica della corsa non ha senso coprirla con altri suoni creando un vero e proprio caos.

Mi si dirà che anche il famoso Gelindo Bordin, mitico vincitore delle Olimpiadi di Seoul nonché della maratona di Boston, aveva l’abitudine di correre con le cuffiette. C’è da dire che Gelindo Bordin per alcuni anni della sua carriera ha avuto la mania di correre persino troppo convinto che solo dei grandi volumi di allenamento avrebbero potuto portarlo ai vertici della Maratona. In effetti ai vertici ci è arrivato quando ha iniziato a correre un po’ meno ed i chilometri di corsa che l’hanno messo sul tetto del mondo non sono stati certamente quelli corsi con le cuffiette bensì quelli corsi ascoltando attentamente le tensioni di quel gesto che dopo, protratto per poco più di due ore avrebbe potuto garantirgli successi in grandissime competizioni.

E’ certo che se uno corre anche un po’ troppo ed è costretto a farlo, o perché pensa che così facendo potrà andare alle Olimpiadi o semplicemente perché glielo ha detto il dottore, può anche essere tentato di correre con le cuffiette. Però, francamente, chi corre con le cuffiette vuol dire che, almeno in parte, con riferimento a qualche allenamento è un po’ saturo della corsa altrimenti non perderebbe l’occasione di gustarla in tutto, anche nella sua colonna sonora che non è quella delle cuffiette.

Con questo non sto demonizzando a tutti i livelli l’utilizzazione delle famigerate cuffiette però inviterei caldamente tutti i podisti che hanno questa abitudine a provare a vedere se non ascoltano un po’ male la colonna sonora della corsa, li inviterei ad analizzare questa colonna sonora e a provare a scoprirla un po’ più a fondo, dopo di che se i suoni della corsa sono solo stressanti allora possono tornare anche ad utilizzare le cuffiette però, a quel punto, suggerirei di farlo in luoghi protetti, lontano dal traffico, perché comunque correre in mezzo alla strada, in mezzo al traffico automobilistico e con le cuffiette che impediscono di sentire i rumori della strada è una mossa maldestra e molto pericolosa per la sicurezza dei podisti e pure degli automobilisti.

Pertanto il consiglio è: se siete abituati alle cuffiette vedete se non riuscite ad apprezzarle di più “dopo” la corsa e non “durante”. Durante la corsa tentate di scoprire i suoni della corsa che vi porteranno anche a correre in posti più salubri. Se proprio non  ce la fate a separarvi dalle vostre immancabili cuffiette, anche durante la corsa, abbiate almeno la prudenza di servirvene in luoghi protetti, al riparo dalle insidie del traffico automobilistico.