LE SCUSE ASSURDE DI CHI PROPRIO NON VUOL MUOVERSI

C’è gente che non solo è pigra ma proprio ha il terrore di muoversi così si inventa scuse anche assurde pur di non muoversi in nessun modo. Alcune di queste scuse sono anche piuttosto ridicole e si possono prestare per commenti che con un po’ di sano umorismo potrebbero anche essere divertenti. Altre sono meno ridicole ed è giusto analizzarle con calma perché la sedentarietà non è una cosa che fa ridere ma una vera e propria tragedia. Una in particolare è una cosa molto seria ma non per questa bisogna arrendersi all’inattività, anzi. Vediamo con calma, partendo dal banale per arrivare al concreto.

 

 

SE NON SONO IN COMPAGNIA NON MI MUOVO

A questi soggetti viene semplicemente da chiedere se per andare in bagno vanno sempre in compagnia, in effetti so che soprattutto fra le ragazzine in ambienti di un certo tipo c’è l’usanza di andare in bagno in compagnia ma quella è una ricerca di sicurezza che penso che possa tranquillamente non riguardare l’attività fisica. Muoversi per certi versi è come andare in bagno, quando scappa scappa e quando è il momento che si sia in compagnia o no ci si muove. Chi ama molto la compagnia può in ogni caso tentare di organizzarsi in tal senso.

 

SE E’ GRATIS NON CI VADO

Qui siamo a livelli di psicopatologico. Ci sono dei soggetti che ritengono che se una cosa sia gratis sia comunque pericolosa e si sentono tranquilli solo quando spendono un bel po’ di soldi. Di fronte a questi soggetti non ho repliche o meglio ne ho una molto semplice: scappate subito dal mio sito, è gratis.

 

SE NON HO UN RIFERIMENTO VISIVO NON MI RICORDO

Ci sono persone che hanno bisogno di comprare una stramaledetta macchina da palestra perché devono avere un riferimento visivo, un qualcosa di materiale da vedere per ricordarsi di fare attività fisica. Così finiscono per comprare una di quelle stramaledette macchine da palestra da un sacco di soldi, la mettono in casa, ingombra troppo, non serve a nulla e finisce irrimediabilmente in garage dove non si vede e pertanto non funziona più come riferimento visivo. A quelle persone dico semplicemente che non  hanno bisogno di una stramaledetta macchina da palestra ma solo di un calendario ed una penna. In alternativa vanno benissimo anche i post-it.

 

MI FA VENIRE FAME, POI MANGIO TROPPO

E’ vero l’attività fisica fa venire fame e poi probabilmente si è portati a mangiare di più di chi si muove di meno. Ma questa non è una buona scusa per non muoversi. Perché avete paura di mangiare di più?  Vi mancano i 2 centesimi per i 20 grammi di pasta in più? O forse è la paura di ingrassare? Perché se la vera paura è quella allora non muoversi è semplicemente folle. E’ proprio non muoversi che può rendere pericolosa anche un’alimentazione assolutamente normale. Chi non si muove quasi sempre mangia troppo, in primo luogo perché consuma poche calorie e quelle poche calorie sono troppo poche in confronto a ciò che butta dentro e poi perché i centri dell’appetito non funzionano bene se non ci si muove adeguatamente.

 

C’E’ TROPPO SMOG

E’ proprio vero, nelle nostre città c’è troppo smog, e allora cominciate ad andare a piedi e ad usare meno l’auto. Poi sappiate che la quota più consistente di smog ve la cuccate proprio a casa vostra e così c’è poco da sperare di salvarsi rintanandosi in casa. Se avete paura dello smog la cosa migliore sarebbe, appena si ha tempo, scappare e andare a fare attività fisica in un posto meno inquinato. Purtroppo, così facendo,  inquinerete ancora di più il luogo dal quale scappate perché quasi di sicuro scapperete in auto. Allora il vero eroismo, se ne siete capaci, sarebbe quello di fare attività fisica dove abitate e di occuparvi politicamente del fatto che quello possa essere un posto vivibile. A volte non occorrono nemmeno i miracoli: una raccolta di firme, una zona 30 e l’inquinamento può essere abbattuto anche in modo significativo. E’ chiaro che ci sarà gente che la smetterà di passare dal vostro quartiere in auto “per fare prima” come è chiaro che ci sarà gente che protesterà per questa norma “incivile e retrograda”. Si tratta di scegliere fra la salute ed il superfluo.

 

C’E’ TROPPO CALDO

E qui ha ragione Greta, il nostro pianeta si sta decisamente surriscaldando e le temperature medie stanno aumentando in modo allarmante. Non per questo dobbiamo rinunciare all’attività fisica, bisogna semplicemente adeguare gli orari. Tanto per cambiare per contenere i cambiamenti climatici è anche opportuno inquinare di meno e dunque, usare meno l’auto, andare di più a piedi e, possibilmente, ridurre i consumi. La lotta contro un sistema economico obsoleto e non adeguato alle esigenze della popolazione è ormai cronica. La salute va per un verso la borsa va per quell’altro, si tratta di scegliere fra la borsa e la salute.

 

C’E’ TROPPO FREDDO

Non è vero, Greta che viene dai posti freddi ci sta spiegando proprio il contrario. Ormai il sano freddo di una volta non esiste più, i ghiacciai si stanno inesorabilmente ritirando ed il vero freddo non esiste più. Ogni tanto fa finta di fare freddo ma non è vero. E’ semplicemente il fatto che ci stiamo abituando al caldo del terzo millennio e non sappiamo resistere nemmeno a “finti” freddi. In ogni caso, per chi crede che Greta ci racconti frottole se c’è troppo freddo basta coprirsi un po’ di più e si può comunque fare attività fisica.

 

PIOVE

La pioggia c’è sempre stata, adesso con i cambiamenti climatici è semplicemente distribuita in modo un po’ assurdo, a volte piove troppo a volte non piove per niente. Allora per chi ha paura della pioggia ho un solo consiglio: esistono anche delle divertenti attività fisiche da fare al chiuso e se avete allergie verso la palestra si può fare anche dell’ottima ginnastica a corpo libero a casa propria. Ricordatevi di guardare fuori dalla finestra ogni tanto che appena smette di piovere è proprio il caso di uscire.

 

SUDO

Effettivamente a fare un certo tipo di attività fisica di suda. Se il problema è che non volete arrivare in ufficio sudati con l’invenzione della bicicletta elettrica è stato risolto anche quel problema. Sulla bicicletta elettrica avete un selettore di potenza dell’elettricità che vi consente di decidere quanta forza mettere sui pedali. Se avete paura di sudare perché fuori c’è particolarmente caldo mettete l’elettricità alla massima potenza, pedalerete in modo decisamente meno intenso ed arriverete in ufficio meno sudati che in automobile, provare per credere. D’inverno il problema è il contrario: con la bici elettrica non ti scaldi mai, ma allora basta azzerare la spinta dell’energia elettrica e la bici elettrica diventa una bici normale e prima o poi ti scaldi. Oppure vai a piedi.

 

NON SO A CHI CHIEDERE

Non so a chi chiedere è un po’ come quella del bagno, se vi scappa davvero prima o poi qualcuno al quale chiedere lo trovate. E’ vero che in un mondo di centomila istruttori ben rintanati in palestra a volte si fa anche fatica a chiedere consigli per l’attività fisica ma la prima persona alla quale dovete chiedere consigli per l’attività fisica (è il motivo per il quale esiste questo sito…) siete voi stessi. E pertanto anche “non so a chi chiedere” è una scusa che non regge. Che attività fisica volete fare dovete chiederlo solo a voi stessi.

 

HO PAURA DI SBAGLIARE

“Ho paura di sbagliare” è parente di “non so a chi chiedere” ed è un po’ la stessa cosa. Allora dovete solo sapere che l’errore più grande che potete fare è quello di non muovervi. Poi un secondo errore può essere quello di fidarsi troppo di Internet (e se state leggendo qui sopra vuol dire che quel rischio lo correte) ed un terzo errore è di fidarsi di un insegnante che sputa troppe sentenze (e questa è già una di quelle…) senza pensare bene a ciò che vi propone. In sintesi se rielaborate ciò che fate e tentate di capire se soddisfa le vostre esigenze non è che avete molte possibilità di sbagliare. C’è da aggiungere che l’errore fatto nello svolgere attività fisica si evidenzia generalmente abbastanza presto e se uno ci pensa un po’ su (senza fidarsi ciecamente dell’insegnante che magari in quel caso ha cannato clamorosamente) può mettere rimedio all’errore abbastanza tempestivamente. Ciò che invece si manifesta in modo piuttosto subdolo e talvolta non molto in fretta è il danno da sedentarietà e quando diventa visibile è già abbastanza tardi per tornare indietro.

 

E’ TROPPO PERICOLOSO

Questa forse è l’unica scusa concreta ed autentica e c’è poco da scherzare. In Italia (ma anche nel resto del mondo) si spendono un sacco di soldi in misure di sicurezza per contrastare il terrorismo. Purtroppo si può spendere tutto quello che si vuole che se a qualcuno gli gira male non abbiamo la possibilità di leggere nella testa di nessuno (e tutto sommato c’è pure da augurarsi che il giorno che si riesce a leggere nella testa degli altri non arrivi mai). Esiste un terrorismo ancora più diffuso e che fa vittime tutti i giorni in tutto il mondo contro il quale si spende gran poco e contro il quale si modificano poche leggi: è quello che subiamo tutti i giorni da parte di “piloti” che si trovano a fare i terroristi senza volerlo, anche se non sono ubriachi, molto spesso perché stanno semplicemente telefonando o perché vanno troppo veloci pensando di avere un perfetto controllo del mezzo come se fossero all’autodromo ma non si rendono conto che nelle strade comuni non vi sono i sistemi di sicurezza che ci sono all’autodromo dove, nonostante tutto, gli incidenti avvengono lo stesso, e pure gravi. Per cui chi dice che non va per strada in bici perché ha paura, non va nemmeno a piedi perché ha paura anche come pedone (è pericoloso anche attraversare la strada) non accampa scuse finte. Questo è il vero motivo per cui tutti i cittadini dovrebbero chiedere (tutti: pedoni, ciclisti, automobilisti e camionisti perché vittima diventa anche l’investitore devastato dal rimorso per un qualcosa che si poteva evitare) a gran voce di aumentare le spese per la sicurezza sulle strade e di approntare normative che agiscano in tal senso. E’ chiaro che la diffusione capillare delle zone 30 ed il controllo del buon funzionamento delle stesse porta a disincentivare l’uso dell’auto perché i tempi di trasferimento aumentano e molti possono essere tentati di passare al mezzo pubblico o alla bicicletta, ma quello è un prezzo che le nostre economie devono pagare per poter ambire ad una società più civile.

E’ arrivato il momento di capire che sviluppo e progresso non sono la stessa cosa e se in certi paesi molto arretrati i due concetti possono essere anche quasi coincidenti e possono viaggiare di pari passo in altri paesi più evoluti la faccenda non è proprio così ma del tutto antitetica, l’unico modo per progredire è bloccare lo sviluppo perché ha raggiunto livelli patologici per l’ingerenza delle multinazionali nei sistemi politici. In un sistema veramente democratico e non utopistico la politica la fanno i cittadini e non le multinazionali, altrimenti non si chiama democrazia ma oligarchia.