LE BELLE PAROLE E LA REALTA’ OGGETTIVA

Molte volte mi danno dell’illuso. Troppo spesso. Diciamo che me lo sento dire così tante volte che ormai sono convinto di esserlo davvero.

“La fai facile tu!” mi dicono. “Esiste una Realtà oggettiva che non puoi modificare nemmeno con tante belle parole…”

E’ il caso, per esempio, della promozione dello sport. Io predico sempre che è più importante pubblicizzare ed incentivare lo sport di base più che spingere a tutti i costi lo sport di vertice ma chi è veramente dentro al baraccone mi stronca così: “Se tu vuoi avere 1000 nuovi atleti che si mettono a correre i 400 metri ad ostacoli in Italia devi fare in modo che un atleta italiano faccia il record del mondo, nel giro di poco tempo, per emulazione, tanti ragazzini verranno attratti da quella specialità”..

Ma, allora, se un record del mondo è così stramaledettamente importante perché non ce lo inventiamo? Con tutte le balle che girano sulla stampa e sulla televisione possibile che non si possa inventare una balla a fin di bene? Inventiamoci che abbiamo un atleta italiano che ha corso i 400 metri ad ostacoli in 45″79, che ha stracciato il record del mondo, primo uomo sulla terra a correre la distanza in meno di 46″. Non è possibile, i nostri atleti a malapena, in quel tempo riescono a correre i 400 metri senza ostacoli ed il record italiano sui 400 piani è ancora sopra i 45″, altro che abbattimento del muro dei 46″ sui 400 ad ostacoli…

Eh, ma noi abbiamo un atleta che con gli ostacoli si esalta talmente tanto che corre quasi più veloce che sul piano…

No, non si può sostenere questa balla colossale. Peccato perché l’atletica italiana ha tanto bisogno di pubblicità e 1000 ragazzi in più che provano la splendida disciplina dei 400 metri ad ostacoli sarebbe stato un bel sogno. Non si può nemmeno sognare.

Le “belle parole” ti dicono che sarebbe magnifico avere un settore giovanile dell’atletica capillare e ben diffuso sul territorio sullo stile di quello del calcio, la Realtà oggettiva ti dice che se non hai un primatista del mondo a trascinare il settore non puoi nemmeno sognare una cosa del genere.

E’ strano questo collegamento. Che relazione c’è tra l’atleta bionico in grado di correre i 400 metri ad ostacoli in un tempo improponibile ed un ragazzino che comincia a correre al campo sportivo contando i passi fra un ostacolo e l’altro perchè quella è una delle premesse per accostarsi alla splendida disciplina dei 400 hs? Non dovrebbe esserci relazione alcuna ed invece c’è ed è terribilmente concreta ed ingombrante. Peccato.

Allora, visto che tutti sparano balle senza ritegno, mi permetto anch’io di spararne un’altra di grosse (oltre a quelle che sparo involontariamente, senza rendermene conto) sapendo di mentire.

“Stanotte un atleta italiano di Frosinone (aggiungiamo qualche dato…) ha corso i 400 metri ad ostacoli nell’eccezionale tempo di 45″79, nuovo record del mondo. Ha corso la distanza sempre tenendo la cadenza di 13 passi fra un ostacolo e l’altro (come faceva il mitico Edwin Moses già oltre 30 anni fa… ma con frequenze superiori!).

A fine gara, nella consueta intervista, ha dichiarato: “Non mi aspettavo assolutamente di ottenere un tempo del genere, non ci credo nemmeno, ho quasi la sensazione che sia una balla colossale! In ogni caso spero che grazie a questo risultato molti ragazzini vogliano emularmi e si avvicinino alla specialità dei 400 metri ad ostacoli…”. Che bell’atleta!