IL PROBLEMA “IRRISOLVIBILE” DEGLI ZAINI TROPPO PESANTI DEGLI SCOLARI

C’è una grande ed ottima idea che serpeggia negli intenti di molti amministratori lungimiranti delle nostre città ed è quella di convincere i genitori degli scolari che vengono ancora accompagnati a scuola a parcheggiare l’auto un po’ al di la dei canonici 50 metri dal portone di ingresso della scuola.

Tale ottima idea ha in sé un duplice scopo: in primo luogo di far camminare un po’ bambini e genitori che altrimenti tendono a muoversi troppo poco ed in secondo luogo ha pure la funzione di decongestionare dalle auto i dintorni della scuola che negli orari di entrata e di uscita dei ragazzi diventano dei veri e propri attrattori di traffico automobilistico con intasamento delle immediate vicinanze della scuola ed incremento esponenziale dei gas di scarico immessi nella zona.

Su questa lungimirante idea purtroppo pende come una spada di Damocle un problema “irrisolvibile” della scuola italiana: quello degli zaini troppo pesanti degli scolari. I due problemi  sono collegati e questo secondo, apparentemente meno importante, ha il potere di riuscire a perpetuare la non risoluzione del primo. Praticamente i genitori non fanno camminare i bambini ( e dunque non camminano nemmeno loro) per il semplice motivo che in loro compagnia c’è anche quasi sempre uno zaino del peso di 6 o 7 chilogrammi da trasportare a scuola. O perchè è inizio settimana o perchè è la fine o perchè ci sono i compiti da fare lo zaino che normalmente dovrebbe pesare 3 o 4 chilogrammi, sfora quasi sempre anche dai 5 chilogrammi dichiarati ancora “tollerabili” per le delicate strutture dei ragazzini.

Ormai lo zaino ha ceduto il passo al trolley per questi motivi e, come un cane che si morde la coda, il problema non è stato risolto, anzi, per certi versi si è ingigantito perchè il trolley ancora vuoto pesa già i suoi bei 2 chilogrammi e poi perchè trasportare su rotelle i libri non è comunque un gesto atletico molto raccomandabile. E’ vero che in questo modo il giorno che il carico è veramente pesante i danni possono essere limitati ma il trolley non è certamente una buona scusa per dire che i ragazzini possono trasportare tranquillamente sul tragitto casa-scuola un bel po’ di libri come se nulla fosse. In ogni caso fra un trolley del peso totale di 5 kg ed uno di 7 kg c’è una differenza abissale in termini di sopportabilità per la struttura muscolo scheletrica del ragazzino.

Cambiano i tempi e cambiano i problemi. Ricordo che quando andavo a scuola io i trolley non esistevano. Avevamo tutti la cartella e più o meno tutti correvamo da soli per andare a a scuola. La mia cartella era fastidiosa perchè, anche se non pesante, ricordo che le poche cose che avevo dentro quando mi mettevo a correre si mettevano a sballonzolare in modo fastidioso. Io tenevo la cartella ben appoggiata alle spalle ma in ogni caso libri e astuccio all’interno sbattevano di qua e di la. Al giorno d’oggi è assolutamente impensabile che i bambini possano avere questo fastidio: i libri sono ben compressi nel loro trolley e non “sballonzolano” certamente, se qualcuno ha il coraggio di caricarsi il trolley sulle spalle e vuol provare a correre dovrà fare i conti solo con i 6 o 7 chilogrammi di peso ma non patirà alcuno “sballonzolamento”. Si stava meglio quando si stava peggio, era molto meglio la vecchia cartella con i suoi fastidiosi “sballonzolamenti”.

Ora la tragedia di questa cosa, che è la causa prima della mancata attuazione del progetto di far parcheggiare l’auto più distante da scuola o di non usarla proprio per il tragitto casa-scuola, è che il problema pare assolutamente “irrisolvibile”.

Dietro a questa irrisolvibilità, a  mio parere, stanno alcune cause che è bene analizzare anche perchè alcune di esse non sono per nulla chiare.

Le case editrici dei testi scolastici ignorano assolutamente il problema. E così abbiamo testi pesanti sui quali sono riportati compiti che devono essere fatti a casa e poi portati a scuola senza schede amovibili. Tali testi creano problemi organizzativi ai maestri di risoluzione assolutamente non facile.

Nell’organizzazione degli spazi scolastici per carenze della struttura italiana si fatica a disporre di spazi, materiali e metodi per far sì che lo scolaro abbia una sua dotazione scolastica ed una di casa. Anche per problemi economici, ciò che viene usato a casa è lo stesso materiale che viene usato a scuola. La semplice adozione di un “quaderno dei compiti” potrebbe sembrare una soluzione plausibile ma se questo è uno solo per tutte le materie rischia di diventare gigantesco.

Come se non bastasse ci si mette anche l’inerzia dei genitori che hanno nello “zaino pesante” l’ottima scusa per continuare ad usare l’auto in modo indiscriminato. Visto che lo zaino è pesante non ci sono soluzioni alternative e della camminatina salutare e della riduzione dell’inquinamento da gas di scarico alla fine non ce ne frega nulla ed andiamo avanti come si è sempre fatto ormai da una buona ventina d’anni.

Non abbiamo molti anni di tempo per rivedere questa situazione perchè quando arriveranno a scuola come genitori i bambini che sono sempre stati accompagnati in auto il problema non esisterà più nella mente di nessuno.

Sta a noi che abbiamo la memoria storica della cartella leggera e sballonzolante tentare di inventare le strategie per fare in modo che, con un colpo di scena, il trolley da 7 chilogrammi possa improvvisamente diventare un ricordo. Un dolce ricordo di quando i libri li teneva la mamma perchè poi, ruote o non ruote, alla fine, molto spesso prevale l’istintivo ma non risolutivo: “Dai, dammi qui che te lo porto io…”.