IL FLAGELLO DEL TELEFONINO

Il flagello del telefonino è una di quelle cose di cui tutti si sono accorti ma non si riesce a liberarsene. Essenzialmente è un’esigenza di mercato. Il mercato ha bisogno che il telefonino sia diffuso capillarmente e che venga usato. Poi ci sono le leggende relative ai sistemi di controllo della popolazione ma quelle più che altro sono proprio leggende perché ci sono ben altri sistemi per controllare la popolazione e non c’è bisogno anche dello stramaledetto telefonino.

I giovani non hanno gli anticorpi per difendersi dall’epidemia ed anzi sono la categoria sociale più devastata e più tramortita dal telefonino. Si potrebbe pensare che più che un esigenza di controllo della popolazione ci possa essere invece una esigenza di “sedazione” della gioventù che se lasciata libera di pensare è sempre ricca di spunti per tentare di rinnovare la società. Con il telefonino si esercita una splendida azione di rimbecillimento nei confronti dei giovani che vengono svuotati delle loro capacità di ribellione. Per assurdo si potrebbe dire che il telefonino che è il più grosso cambiamento epocale degli ultimi decenni (di un film si capisce subito in che anno è ambientato proprio per l’uso compulsivo del telefonino da parte dei protagonisti) è stato ed è lo strumento per ingessare la società odierna e per impedire qualsiasi cambiamento strutturale importante.

E’ ancora un fatto di mercato. Un importante riassetto sociale, che sarebbe cosa quanto meno auspicabile nella società capitalista, è sempre mal visto dai mercati finanziari che temono i bruschi cambiamenti e pertanto il business del telefonino oltre che fine a sé stesso è pure funzionale al mantenimento di una certa economia di mercato.

Voi vi starete chiedendo cosa c’entra il telefonino con PTG e, una volta in più penserete che questi non sono discorsi sull’attività motoria ma di pura politica. Purtroppo il flagello del telefonino condiziona inesorabilmente anche le abitudini motorie dei giovani che passano una quota sempre più importante del loro tempo libero su quei malefici schermini e si dimenticano che  praticare una sana attività sportiva e svolgere un’adeguata quantità di attività fisica quotidiana è importante per restare in salute.

Il rimbecillimento da telefonino è abbastanza inequivocabile ma, né i giovani e né gli adulti hanno le forze e le strategie per escogitare vie di fuga. Pare una strada obbligata come è stata negli anni ’80 quella dell’intasamento delle grandi città con un numero sterminato di auto. Come per le auto si è fatto di un aggeggio potenzialmente utile uno strumento di schiavitù che alla fine invece di darci nuove libertà come poteva apparire in un primo momento è riuscito a provocare nel lungo periodo uno scadimento della qualità della vita e ad immergerci in problemi (nel caso delle auto con le città inquinate e congestionate dal traffico) dai quali non riusciamo a venirne fuori.

E’ auspicabile una presa di coscienza da parte del popolo degli utilizzatori compulsivi del telefonino prima che sia troppo tardi, prima cioè, che il danno sia talmente macroscopico da non essere poter più essere obiettivamente rilevato anche dai soggetti presunti sani. Il ciclista che invece della borraccia tira fuori dall’apposito supporto il telefonino è l’anno zero dell’attività motoria, ci auguriamo che la razionalità riesca a prevalere sulle follie del mercato, forse saremo un po’ più poveri ma certamente anche più sani.