DOPING E POLITICA

Ho capito che il pubblico di Rio mi legge… Magari, mi leggono in poche decine di persone e ciononostante devo stare attento a quello che scrivo perché a volte tratto argomenti molto scottanti e, per esempio, uno degli strumenti che ha la politica per mettere a tacere chi parla in modo onesto e disinteressato di doping è la querela. Adesso mi metto a fare un articolo ad ostacoli dove dichiaro subito che è tutta fantasia perché scrivere di doping senza rischiare la querela è quasi impossibile, ma l’unico obiettivo dell’articolo è far capire perché sono decisamente protettivo e benevolo nei confronti di tutti gli atleti pescati positivi al doping e premetto solo che l’unica frase della quale rispondo a pieno titolo è quella che scriverò in stampatello, tutto il resto è contorno di fantasia, leggetelo pure ma sappiate che è pura fantasia, che non crediate che mi diverta a beccarmi querele.

Allora cominciamo con la fantasia. Il pubblico di Rio legge assiduamente “Personal Trainer Gratuito. it” non ha apprezzato la mia critica ai fischi ed ha deciso di fischiare ancora di più Gatlin in semifinale, in modo ancora più clamoroso che in batteria. Fin qui ho la sensazione che la fantasia sia solo nel fatto che il pubblico di Rio legge “Personal Trainer Gratuito.it” perché per televisione a me pare di aver sentito ancora più fischi dell’altro giorno all’indirizzo di Gatlin e non penso che la Rai, con gli effetti speciali, si diverta ad aumentare i fischi verso Gatlin, temo che fossero proprio fischi veri.

Poi Gatlin va fuori dalla finale, anche quella notiziona, e anche qui c’è fantasia perché per i più va fuori perché non è forte, per me invece va fuori perché era deconcentrato dai fischi tanto è vero che a pochi metri dalla fine sembrava il più tranquillo di tutti e aggiungo che va fuori perché forse nel subconscio ha voluto evitarsi una terza dose di fischi peggiore delle prime. Mi auguro che questa decisione sia solo a livello inconscio perché se invece Gatlin ha proprio rallentato per non prendere parte a quella finale siamo a livelli drammatici.

Dopodiché, fantasia ma non troppo, io divento uno dei più convinti sostenitori di Gatlin perché mi piace stare dalla parte dei più deboli e questi spettatori sono riusciti a creare un alone di debolezza in questo atleta capace di correre veloce come altri pochi soggetti sulla terra. Cosa non nuova per me questa se è vero che sono tifoso anche di Schwazer, della nuotatrice Efimova, altrettanto fischiata dal pubblico brasiliano, dell’astista Lavillenie per il quale il pubblico ha fatto un’ eccezione perché ha fischiato, anche se li non ci sono questioni di doping ma c’era solo di mezzo una sfida con un  brasiliano, e di tutti i saltatori in alto da 2 metri e 29 (non uno, parecchi) ai quali è stato riservato il trattamento peggiore perché l’indifferenza è peggio dell’odio e sono stati lasciati soli nello stadio a giocarsi la qualificazione anche se pure lì non c’erano discorsi di doping.

Con molta fantasia attacco tutto questo pubblico che ha dimostrato di non essere molto competente e soprattutto poco educato. Pura fantasia.

Poi mi ci vuole un po’ meno fantasia perché ho un profondo rispetto per tutti gli atleti beccati positivi all’antidoping ma devo scrivere che ciò è frutto della mia fantasia perché è lì che rischio di prendermi la querela se sono troppo chiaro. Allora spero di fare un po’ di casino come al solito che tanto non si capisce nulla e vai a capire cosa intendeva questo con questi discorsi strani.

L’ignoranza in tema di doping del pubblico brasiliano è ignoranza globale. Il pubblico brasiliano fischia perché non ha ritegno ma chissà quante altre persone, anche in Italia, provano più o meno gli stessi sentimenti per questi atleti trovati positivi all’antidoping pensando che il male dello sport siano loro.

La mia frase in stampatello è sconcertante, sembra veramente frutto di una fantasia perversa, spero che non mi procuri rogne ma per me è la triste realtà dello sport attuale.

QUANDO UN ATLETA VIENE PESCATO POSITIVO ALL’ANTIDOPING DI QUELL’ ATLETA CI POSSIAMO FIDARE PERCHE’ VUOL DIRE CHE NON HA COPERTURE POLITICHE DI ALCUN TIPO.

Il doping è anche e soprattutto un fatto politico. Se fosse per gli atleti loro sarebbero contenti di gareggiare tutti ad armi pari, senza doping. Poi accade che in certe discipline sportive la preparazione è talmente massacrante che se non ti aiuti con i farmaci rischi la salute più di chi accetta di farsi aiutare. Allora il doping diventa quasi necessario ma ci si trova nella necessità di non chiamarlo più doping e si chiama “assistenza medica” anche se il suo confine con il doping non  è ben chiaro ed è deciso da un istituto, quello dell’antidoping, che non perdona, non è certamente “elastico” e crea situazione grottesche.

Si arriva a situazioni (pura fantasia, per carità, sto scrivendo in minuscolo…) dove un atleta che accidentalmente ha ingerito una sostanza vietata viene sanzionato in modo drammatico mentre un atleta che “molto correttamente” è da anni che si sta trattando farmacologicamente secondo un protocollo monitorato giorno per giorno da una equipe di medici che controlla che non possa risultare positivo all’antidoping, quello può andare in giro a dire che è pulito e non è come quei demoni che vengono pescati positivi all’antidoping. La tragedia è che da un punto di vista legale quell’atleta è davvero pulito e può pure querelare chi fa insinuazioni sul suo conto.

L’antidoping attuale è solo una cosa di facciata, è tenuto in piedi per far finta che nello sport di vertice si usino pochi farmaci quando invece se ne usano più di una volta e se sosteniamo che ci sono meno atleti dopati solo perché la maggior parte hanno le carte in regola con l’antidoping quello è prendersi in giro e non ammettere che esiste un problema di abuso di farmaci che fa paura a tutti anche se purtroppo la paura più grossa che fa è parlarne.

Questa, ovviamente è tutta fantasia ma QUANDO UN’ATLETA CHE E’ STATO SCOPERTO POSITIVO VIENE FISCHIATO QUESTA COSA MI FA GIRARE LE BALLE PERCHE’ DENOTA CHE QUEL PUBBLICO DI DOPING NON CI HA CAPITO NULLA. E su quest’ultima frase querelatemi pure perché ho scritto che le frasi scritte in stampatello le ho scritte davvero e non  per il gusto di scrivere quattro scemate.