COSA “NON” FANNO GLI ASSESSORATI ALLO SPORT

In Italia non esiste un vero e proprio Ministero per lo Sport e l’attività fisica in generale e questo fa già capire la portata del problema. Esiste un Ufficio Sport che non si capisce bene con chi deva collaborare e ciò chiarisce ciò che accade poi a livello operativo nei vari assessorati allo sport che, dove esistono, dovrebbero essere lo strumento attuativo sul territorio delle indicazioni di carattere generale impartite dal Governo.

Gli assessorati allo sport sono più o meno dappertutto senza soldi e questo è il problema principale. Nella mia città l’ultimo assessore allo sport che sia riuscito a spendere un po’ di soldi è apparso circa 40 anni fa, era un democristiano di una correttezza esemplare mai attaccato da nessun partito di opposizione. E’ stato fatto fuori politicamente dai suoi stessi compagni di partito perché aveva speso troppo per lo sport. Ne abbiamo ancora tutti nostalgia ma se potesse tornare adesso anche con il suo vigore fisico di allora non potrebbe combinare assolutamente nulla perché sono cambiate le condizioni, non ci sono soldi.

Detto questo, ci sono delle cose poco chiare che bisogna avere almeno il coraggio di evidenziare non dico per fare i miracoli ma almeno per tentare di capire da dove poter partire, anche senza soldi, per aver la presunzione di poter influire, seppur minimamente, sull’organizzazione dell’attività fisica dei cittadini italiani.

Intanto il nome per far capire il problema: questi assessorati dovrebbero chiamarsi “Assessorato all’attività fisica” perché il problema, più che lo sport, è l’attività fisica in generale. Per assurdo, per la salute della  popolazione, potrebbe anche essere che dello sport non gliene frega niente a nessuno e viene lasciato solo come spettacolo televisivo se tutta la popolazione pratica attività fisica, anche in forma non sportiva. La sedentarietà si combatte con l’attività fisica che questa sia sportiva o non sportiva non cambia la sostanza.

Poi c’è che lo sport è un modo giocoso e fantastico di praticare l’attività fisica e nella sua forma autentica che è soprattutto quella dei milioni di praticanti dilettanti, più che delle poche migliaia di protagonisti dello sport spettacolo, è giusto che sia propagandato in tutti i modi e allora tanto per dare un nome un po’ più lungo all’assessorato si potrebbe chiamarlo “Assessorato all’attività fisica ed allo sport”.

Questo assessorato da solo non combina assolutamente nulla, è praticamente sterile perché può occuparsi solo di quelle quattro palanche destinate all’impiantistica sportiva. Visto che i fondi sono pochi quel compito si risolve in poche delibere per assegnare quelle esigue risorse. Da un punto di vista operativo l’assessorato avrebbe invece bisogno di collaborare a livello pratico, con l’assessorato all’Istruzione, con quello alla Salute, con quello al traffico e pure con quello alle politiche sociali, oltre che con quello al Decentramento per problemi logistici.

Con ordine. La collaborazione con la scuola. Fondamentale, direi la più importante. Al momento questo è uno dei “non” più clamorosi dei vari assessorati allo sport. Gli assessorati allo sport non riescono ad organizzare efficacemente le attività sportive e fisiche destinate ai cittadini perché non riescono a collaborare con la scuola, non  ne hanno gli strumenti e se credete che questo problema riguardi solo i ragazzi vi sbagliate. Anche le attività destinate agli adulti e pure agli anziani sono ostacolate da questa falla organizzativa per il semplice motivo che la maggior parte delle strutture dove si organizza attività fisica per adulti e per anziani sono scuole. A scuola comanda il direttore didattico che di queste attività non ne sa praticamente nulla e non ha né il tempo né la buona volontà per spaccarsi in quattro per farle partire con sollecitudine e nel miglior modo possibile. Voi penserete che questi siano dettagli di scarsa rilevanza ma io che ci sono dentro in pieno perché sono insegnante di questi famigerati corsi vi garantisco che questo è uno dei problemi principali per farli funzionare correttamente. Il padrone di casa (il direttore didattico) è un personaggio che dall’organizzazione di tali corsi ha solo che fastidi e che è già stressato dagli innumerevoli problemi derivanti dall’organizzazione dell’educazione fisica a scuola. Occorrerebbe decisamente (e potrebbe essere l’assessore allo sport o un suo collaboratore) un soggetto che possa prendere in mano questa situazione e possa coordinarla razionalmente coniugando i problemi dell’educazione fisica e dello sport scolastico con quelli delle attività organizzate dal Comune che, avendo pari dignità, non meritano di essere bistrattate per il solo fatto che manca un coordinatore informato ed efficiente. Questa è una mera questione legislativa che poi coinvolge la scuola anche nel momento in cui l’attività sportiva scolastica non è assolutamente coordinata con le altre attività sportive organizzate sul territorio e pertanto il problema è di portata più rilevante di quello che si possa pensare. Un esempio stupido: che un ragazzo possa essere giustificato, all’indomani di un impegno sportivo solo se questo è organizzato dalla scuola è una cosa quanto meno imbarazzante e questo caso è la punta dell’iceberg di un sistema che ha bisogno di una completa rivisitazione. Se la scuola non riesce ad organizzare completamente l’attività fisica e sportiva per i ragazzi (e non vi è alcun dubbio che in Italia sia così, per problemi strutturali, culturali e di altro tipo ma è comunque così) deve almeno confrontarsi con gli altri enti che si adoperano per la risoluzione di questo problema e non porsi in contrasto con questi.

L’assessorato per l’assistenza sanitaria. Adesso non ditemi che sono dei 5 stelle (tutti provano a darmi etichette politiche, sappiate che politicamente io sono semplicemente viscido: non ho la tessera di nessun partito e di tutti al tempo stesso, oltre trent’anni fa sono stato democristiano ma sono scappato subito quando il partito si è scisso in due perché credo che sia stata la cretinata più grossa della storia della Democrazia Cristiana. Ho avuto avance dai verdi che da tanto magro che ero mi chiedevano di dire che stavo facendo lo sciopero della fame anche se non lo stavo facendo. Ero d’accordo con alcune loro istanze, e lo sono ancora, ma non sul fatto di fare finta di fare lo sciopero della fame) ma nel loro programma c’è un chiaro tentativo di coinvolgimento del settore sanità con con quello dello sport. Tale tentativo è ben argomentato e si arriva dire che la trasformazione degli ISEF in Scienze Motorie non ha prodotto quel salto di qualità che si auspicava nella professione avvicinando gli esperti di attività motoria ai medici. Tale cosa non è avvenuta e la prevenzione è sempre nelle mani dei medici che possono farla solo a metà perché quella a livello diagnostico è certamente loro senza ombra di dubbio, ma quella tramite l’attività fisica non la sanno e non la possono proprio fare perché non è nelle loro competenze. Non sono dei 5 stelle ma se fosse per questo sarei proprio disposto a votarli, come chissà quanti altri milioni di elettori dico: “Benissimo le parole, adesso fateci vedere i fatti”. Non c’è uno straccio di insegnante di educazione fisica a disposizione della cittadinanza che non sia il solito bistrattato insegnante di scuola. Mi metto a disposizione io, costo poco, non chiedo nemmeno di essere assunto, fatemi il contratto che volete, fatemi lavorare come esperto di attività  motoria per la cittadinanza, per la vera prevenzione, se davvero credete a questa cosa. Come curriculum vi dico che assolutamente gratis, per sfizio personale, lo sto già facendo da anni e pertanto ho esperienza nel settore, è chiaro che, se lo faccio gratis, è già tanto che riesca e dare consigli a qualche centinaio di persone ed è già un mezzo miracolo.

Il “non” più incredibile che sostengo e quello che fa dire ai miei oppositori che veramente non si capisce di che cavolo di corrente politica sono, è quello del “non” coinvolgimento dell’assessorato al traffico. Questa è una mia flippa personale ma io sono convinto che anche se tutto il resto continuasse a non funzionare, semplicemente coinvolgendo l’assessorato al traffico si potrebbe dare una gran botta al problema della sedentarietà. Non è che se risolvi i problemi del traffico ti trovi la nazionale di calcio più forte del mondo ma c’è una serie di sedentari cronici che sono costretti alla sedentarietà dall’attuale sistema dei trasporti. Sono soggetti che non possono muoversi a piedi o in bicicletta perché è troppo pericoloso farlo e non ci stanno nemmeno con i tempi. E’ ovvio che il sistema del trasporto pubblico è coinvolto in questa cosa. Se il trasporto pubblico è poco efficiente si è condannati a usare l’auto e l’ipotesi di servirsi della bici o fare dei tratti a piedi resta solo un sogno perché non razionalmente perseguibile in una giornata fitta di impegni. Chi vi scrive è un  regolare inquinatore di città (seppur a metano) con la sua bella quattro ruote della quale non riesco a fare a meno in troppi dei miei spostamenti, proprio per problemi organizzativi. Dunque sono io il primo a predicare bene e a razzolare male, ma almeno ho il buon senso di rispettare le zone 30 (dove molti miei concittadini hanno la tentazione di passarmi sopra per la loro fretta di vivere e far vivere in fretta gli altri) e di provare a chiedere un potenziamento del trasporto pubblico. Forse, da vecchio, vecchio, quando non ce la farò più a salire sull’autobus potrò contare su un servizio pubblico veramente efficiente, al momento non ci penso nemmeno a farmi l’abbonamento, purtroppo.

Politiche sociali e decentramento sono ovviamente collegati a questo ipotetico assessorato all’attività fisica ed allo sport ma nel momento in cui si creasse una vera collaborazione con gli altri tre uffici sopracitati penso che si potrebbe benissimo lasciare gli uffici “Politiche sociali” e “Decentramento” ai loro altri impegni sgravandoli da altri incarichi.

Insomma l’attività fisica e lo sport non hanno solo un problema di mancanza di fondi ma un vero problema culturale e legislativo alla base. Come sempre bisogna partire dalla piccole cose perché partire da quelle grandi è il miglior modo per riempirsi la bocca senza fare nulla. Questa non è assolutamente una critica ai 5 stelle, anzi. Sono pienamente d’accordo con la vostra lucida analisi, adesso, visto che siete al governo, inventatevi qualcosa per in fare modo che le vostre splendide osservazioni non restino lettera morta.