CONFUSIONE FRA CAUSA ED EFFETTO NELL’ATTIVITA’ MOTORIA

Non so se sia la moda dilagante degli integratori ma si è diffuso molto ultimamente il virus che porta a confondere causa ed effetto in tema di attività motoria. Invece di puntare a migliorare le capacità di movimento e di produrre gesti di qualità si sta puntando sempre di più a costruire muscoli più belli da vedere come se questa fosse la condizione necessaria per produrre gesta sportive di alto livello.

Ricordo da bambini quando vedevamo le macchine in giro (adesso difficilmente i bambini guardano le macchine in giro perché ne hanno le scatole piene già a tre anni) che chi vedeva un  modello nuovo o particolare andava subito a guardare la scala dell’indicatore di velocità (lo chiamavamo contachilometri ma in realtà era il tachimetro) per vedere fino a quanto indicava. I bambini un po’ tonti, in base a quel valore, sentenziavano: “Guarda… fa i 200!” e quelli un po’ più svegli rispondevano “Va là tonto! C’è scritto 200 ma poi bisogna vedere cosa fa davvero…”.

Ecco, quelli che trattano l’attività motoria partendo dai muscoli mi sembrano quei bambini tonti che guardavano il tachimetro. La forza muscolare e dunque la maggior massa muscolare è un effetto di una certa attività fisica. In certe attività la massa muscolare tende ad aumentare di volume, in altre resta praticamente uguale, in altre ancora tende a diminuire di volume perché ha bisogno di selezionarsi per compiere sempre meglio certi movimenti.

Non è che se uno ha una massa muscolare spropositata sia certamente un soggetto in grado di produrre ottime gesta sportive. Se è un lanciatore per esempio quella gran massa muscolare potrebbe non influire negativamente sulla sua capacità di lanciare ma se è un podista quasi di sicuro una grande massa porterà dei problemi come minimo all’economia del gesto corsa se non alla sua funzionalità. Per cui, come nel caso del tachimetro, si tratterà di dire “Bisogna vedere cosa poi è effettivamente capace di fare”. E soprattutto con riferimento alla salute, che è la cosa che più ci interessa, invece di pensare che uno dotato di una grande massa muscolare sprizzi salute da tutti i pori dobbiamo chiederci com’è la sua funzionalità cardiaca e come stanno le sue arterie e quello non lo vedi certamente ad un primo sommario esame dell’aspetto fisico.

Molte volte mi arrivano domande dove mi viene chiesto che variazione di fibre muscolari stimola la ripetizione ossessionante di un ben preciso esercizio fisico (quelli di moda non sono poi molti, sono sempre i quattro soliti esercizi in croce che si possono fare anche con i pesi perché al giorno d’oggi pare che se uno non si tortura ad eseguire i movimenti con i pesi non stia facendo niente di utile…) ed io rispondo che non so che variazione di volumi muscolari provochi quell’esercizio anche perché non me ne frega assolutamente nulla ma so che capacità motorie può stimolare. Quando replico così spero che l’interlocutore mi risponda dicendo: “Guarda io devo migliorare questa abilità perché devo fare questo sport…” invece la nuova indicazione è del tipo “Ma il ventre muscolare del tal muscolo si ingrossa di più se faccio l’esercizio in tal modo o in tal altro?”.

Quando sento queste repliche mi smonto e mi viene da diventare volgare perché andando su età lievemente superiori a quelle del contachilometri mi vengono in mente quei bambini un po’ cresciutelli che misuravano l’interesse verso una determinata ragazza riferendo di parametri tutt’altro che poetici e comportamentali.

Sull’attività fisica non si può essere grossolani e pressapochisti, o meglio, si può esserlo ma allora poi ci troveremo in farmacia ad acquistare prodotti per aumentare la massa muscolare. Chi fa sport ha una massa muscolare che è più efficiente di chi non lo fa, almeno in relazione allo sport che pratica.

E’ chiaro che non posso migliorare le mia capacità nel getto del peso se passo il tempo della preparazione sportiva a correre. Così come non migliorerò nelle mie capacità corsaiole se passo la maggior parte della mia preparazione sportiva a gettare il peso. Quello che avviene nei muscoli è strettamente collegato al tipo di attività che addestro. Quando la preparazione è ben calibrata c’è un grande miglioramento delle capacità di movimento accompagnato da una modesta variazione dei volumi muscolari (in accrescimento o in diminuzione a seconda del tipo di attività svolta). Al contrario una preparazione che stravolge la mia massa muscolare ma non produce significative variazioni della capacità di svolgere un certo impegno motorio è una preparazione inutile e forse pure dannosa. Chiaro che uno può pure essere interessato agli effetti estetici di una certa attività ma allora mi domando perché sulle auto elettriche non mettono il tachimetro con la scala fino a 300 chilometri all’ora e magari otto tubi di scarico che fa tanto  “potenza in esubero”.

No, l’auto elettrica tubi di scarico non ne ha, se vogliamo che aumenti l’autonomia (cosa fondamentale per poterla vendere) dobbiamo pure farla un po’ più lentina perché la velocità costa ma se siamo ancora nell’epoca della dimostrazione di potenza forse dovremo subire i tubi di scappamento multipli ancora per un bel po’. L’interno delle cose a volte è un po’ più complesso dell’esterno. Nelle cose, figuriamoci in un essere umano.