Commento a “La vita è movimento”

“Ho letto attentamente il tuo articolo -La vita è movimento-. Trovo che sia un articolo interessante ma mi pare che abbia una connotazione fortemente politica come, del resto, molti altri tuoi articoli. Partendo dal punto di vista del movimento finisci per approdare a considerazioni che sono di carattere squisitamente politico. Non è che puoi trattare il movimento in modo più “asettico” per acquistare ulteriore credibilità su un sito che di credibilità, tutto sommato,  pare averne abbastanza perché, a parte le biciclette elettriche e la frutta e la verdura mi pare che tu proprio non sia intenzionato a vendere nulla?”

 

Io non faccio politica, non mi interesso di politica e non ho i numeri per fare politica. Mi manca il requisito numero uno necessario per far  politica che è  l’entusiasmo verso la stessa. Non avendo entusiasmo per la politica non posso permettermi il lusso di trattarla perché finirei certamente per dire delle grosse  castronerie.

Detto questo ripeto che non si può trattare il movimento in generale come fatto sociale senza andare a lambire la politica.

Se vogliamo tutto  è politica. Lo è persino la volontà di spegnere la televisione per  non obbedire ad un sistema di mercato che è fortemente ipocrita.

Se fai caso, pur esprimendo opinioni politiche, perché indubbiamente questo ho fatto trattando di grandi scelte sul movimento, non  mi sono mai sbilanciato a sostenere l’uno o l’altro partito politico perché in realtà credo che nessuno di noi abbia più numeri  degli altri per darci la possibilità di evolvere un sistema politico che è fortemente congestionato. Non credo nemmeno in chi si dichiara apertamente fuori dal sistema ma poi lo appoggia di fatto con scelte che vanno in direzione di un suo mantenimento o di un suo rafforzamento.

Pertanto l’accusa di far politica (che, fra l’altro, mi giunge da più punti, anche a livello verbale) è fondata con riferimento ad un discorso di tipo generale che riguarda la politica dell’attività motoria, è però infondata in modo specifico se  mirata a definire che io voglio sostenere una certa parte politica. Visto che non ho i numeri per fondare un partito o un movimento politico (dal momento che la penso diversamente da tutti gli schieramenti attualmente esistenti) e visto che non appoggio alcuno degli schieramenti attualmente esistenti, posso dire che se anche faccio politica non faccio propaganda a vantaggio di nessuno, né di me stesso, né di alcun partito.

Chiudo con due osservazioni di livello decisamente diverso. La prima è che invece devo ammettere che faccio una pubblicità spudorata a… bici elettriche, frutta e verdura anche se non vendo niente di tutto ciò e non ho nemmeno parenti  e/o amici che trattano tali categorie merceologiche: lì sono davvero schierato e può pure essere una scelta politica quella di sostenere fortemente tali prodotti anche se devo ancora capire di che colore politico sia questa scelta.

La seconda osservazione è semplicemente folle ed è di fantapolitica e, siccome sono stato accusato di fare troppa politica,  mi pare più che giusto esternare pure quella visto che potrebbe essere esternata da qualche miliardo di individui.

Tra un po’ ci saranno le elezioni per il nuovo presidente degli Stati Uniti, forse la figura politica più importante del pianeta, o comunque poco ci manca. Io non so sarà nero o bianco, maschio o femmina, tifoso dei New York Giants o dei Denver Broncos mi auguro solo che sia scelto davvero da tutto il popolo statunitense e non dai soliti 30 riccastri che governano il mondo manipolando l’informazione.