Chiarimenti su “Trolley troppo pesanti: come muoversi”

Ovviamente sono arrivate critiche: la prima, scontatissima, “Non è solo colpa dei genitori…”, la seconda, scontata per chi mi legge: “Non sei stato chiaro su alcuni punti”.

Parto dal fondo (come nell’altro articolo) perché sulla responsabilità dei genitori affermo già che aumenterò il brodo e pertanto finirò per aumentare il livello di polemicità di tale questione.

Sulla chiarezza ho poco da dire. I dettagli legislativi non mi interessano, non sono un avvocato e non penso che ci sia bisogno di nessun avvocato per interpretare una legge di una chiarezza cristallina che è quanto mai opportuna per disciplinare una materia importante qual’è il carico di materiale didattico che si può “umanamente” trasportare quotidianamente fra casa e scuola. Se poi io, per grossolaneria, affermo che è sufficiente avvisare verbalmente gli insegnanti, quando un giurista mi precisa che bisogna avvisare il “coordinatore” degli insegnanti e che  “verba volant, scripta manent”, allora vuol dire che ci stiamo prendendo in giro. Qui a livello legale non c’è da fare assolutamente nulla, la legge esiste, è fin troppo chiara e, con molta educazione, a parole, senza scrivere assolutamente nulla, si può tranquillamente avvisare qualsiasi insegnante che se per caso è quello sbagliato sarà lui, altrettanto educatamente, a dire “Guardi che il coordinatore è il professor Tal dei Tali, se si relaziona direttamente con lui forse è meglio” oppure può anche dire che ci pensa lui ad avvisarlo e non cambia praticamente nulla.

Per cui gli aspetti legali non mi interessano e penso che in questa faccenda siano del tutto irrilevanti.

Per quanto riguarda la responsabilità dei genitori, invece, che io continuo  a ritenere fondamentale in questo polpettone, confermo tutto ciò che ho osservato a livello personale e sono pure propenso a fare un’ analisi psicologica di questo atteggiamento (molti diranno che sono io ad avere bisogno di un’analisi psicologica per l’insistenza con la quale sostengo questo mio punto di vista…). I genitori non fanno assolutamente nulla per risolvere questo problema perché hanno paura. Hanno paura, alla fine, di danneggiare il proprio figlio. Ed in questo atteggiamento io ritengo che siano semplicemente offensivi nei confronti dell’istituzione scolastica perché questa paura denota una mancanza di fiducia in questa istituzione. La scuola va migliorata, e va migliorata da tutti, anche se offre molte resistenze al cambiamento e possiamo pure dire che è una delle istituzioni che offrono più resistenze al cambiamento.

Se qualche insegnante mormora che con l’attuale organizzazione scolastica non riusciamo a fare a meno della continua utilizzazione del libro di testo denuncia un problema che purtroppo può essere evidenziato anche dai genitori (nello scoprire questi “trasporti impossibili”) ma non può certamente essere risolto da questi. E’ per questo che i genitori devono essere molto elastici nel valutare le proposte degli insegnanti su questo tema e anche se le varie soluzioni possono essere un po’ scomode devono comunque essere accettate per risolvere il problema. Portare avanti la scuola dello zaino da 10 kg per non dar fastidi a nessuno è un atteggiamento deplorevole non solo perché fuorilegge e sconveniente per la salute degli studenti ma anche perché sottrae alla scuola una importante possibilità di evoluzione. Nessuno può negare che questa sia la scuola delle verifiche dove si perde quasi più tempo per preparare le verifiche che per la lezione vera e propria.

E’ chiaro che i genitori non si possono intromettere nella scelta del percorso didattico dei vari insegnanti ma possono comunque favorire alcune scelte innovative in tal senso.

Se il genitore rinuncia a chiedere che vengano trasportati meno libri da casa a scuola perché ha paura che ciò possa anche provocare un cambiamento sostanziale nell’organizzazione scolastica allora veramente ha delle fobie da psicologo.  La necessità di evolversi è la cosa più bella che possa capitare ad un insegnante che spesso è legato da un’infinità di vincoli in tutte le sue ambizioni di cambiamento. Se un diverso uso dei libri può essere il pretesto anche per cambiare qualcosa in più oltre che il peso dello zaino allora questa è una cosa fantastica e sia lodata quella benedetta legge del 1999 che ancora quasi nessuno ha preso in considerazione.

I genitori non devono avere alcuna paura in tal senso, non vi sarà alcuna “ritorsione” sui figli e se proprio la scuola avrà degli stimoli per qualche piccolo cambiamento questi saranno solo che utili perché tale cambiamento sarà guidato dagli insegnanti e sarà certamente una conquista non una perdita. Non abbiate paura e abbiate fiducia nella scuola, lo zaino più leggero aiuta anche la scuola, non solo vostro figlio.