AUGURI

“Non capisco…” questo non è un luminare americano in vacanza in Italia a caccia del gettone di presenza e pertanto non comincia con “Well…”.

Comincia con “Non capisco…” perché è italiano, ha condotto per un tempo infinito uno degli ISEF più all’avanguardia di tutto il territorio nazionale e ha visto la sua creatura cadere in quella mossa un po’ maldestra quando partendo da un nobile intento, la”qualificazione” degli ISEF, si è gettato il bambino con l’acqua sporca approdando alla Facoltà di Scienze Motorie e facendo un balzo all’indietro di circa trent’anni nella diffusione di certi concetti sullo studio dell’attività motoria che, forse (e sottolineo “forse”) stanno riaffiorando alla memoria solo ora.

Il vento dei cardiofrequenzimetri ha spazzato via tutto. Ma non possiamo dare la colpa solo ai cardiofrequenzimetri. In fondo in fondo il cardiofrequenzimetro di per sé è anche un oggetto piuttosto innocuo e quando ne hai venduti svariati milioni il business finisce lì, non è come la storia dei telefonini che è infinita o come le auto che servono fondamentalmente per continuare ad usare il petrolio.

Con Scienze Motorie lo studio dell’attività  motoria si è vestito dell’ufficialità della scienza. E ci ha perso molto.

Il prof. (da noi lo chiamiamo così..) ormai gioca a fare il “vecchio” e su quelle cose non si sofferma nemmeno più di tanto. E’ più “cosmico” e nel “Non capisco…” prosegue in modo sorprendente così: “… siamo più o meno tutti cristiani (allude alla società occidentale…) e studiamo ancora tutte le strategie per fregarci l’un l’altro invece di mettere in piedi un sistema organizzativo che ci possa aiutare a vivere meglio…”.

Va a monte del solito problema che riguarda l’attività motoria e fa un discorso di carattere generale. Evidentemente il gettone di presenza non lo prende solo chi viene a relazionare sullo sport ma qualsiasi scienziato, non è un problema limitato all’orticello dell’attività fisica.

Siamo arrivati ad un bivio, a scegliere fra “Well” e tutto il fiume correlato a quella serie di balle spaziali che seguono il “Well…” o un molto più innovativo e sorprendente “Non capisco…”, la resa dei conti della scienza di fronte ad un modello che della scienza se ne sta davvero facendo un baffo travestendola da scienza e lasciandola in mano a pochi appassionati del gettone di presenza.

Chi non ha letto il mio articolo “Well…” probabilmente non capisce a cosa sto alludendo. Sto alludendo alla falsa scienza, quella patinata di un alone di sacralità, quella che non accetta critiche, quella che “il luminare è lui e qualsiasi stronzata reciti va presa come oro colato perché la scienza non si discute…”.

Auguro a tutti, per questo Natale, di meditare attorno a quel “Non capisco…” perché, se riflettete un po’ è l’unico atteggiamento che può farci produrre qualcosa di nuovo.

A Natale siamo tutti più buoni. Essere più buoni vuol dire anche non rassegnarsi di fronte ad un modello che non funziona proprio perché “Well… sarà pure questo ma è assolutamente incomprensibile.”.