“ALZA LE GINOCCHIA!” E’ IL MIGLIOR MODO PER NON CAMBIARE NIENTE

I trampisti si sono arrabbiati perché ritengono che in un sito che tratta l’attività motoria io non dovrei prendere posizione politica parteggiando per un candidato o per l’altro.

Intanto sottolineo che sono questioni che riguardano un altro continente e questo sito non ha certamente una diffusione tale da sconvolgere i sentimenti di gente che abita in un altro continente e che non ha nessuna voglia di leggere queste cose in italiano. Qualcuno mi dice che queste cose si riescono a leggere anche con il traduttore automatico. Ci ho provato, vi garantisco che è uno spasso. Già non si capisce nulla in lingua originale grazie al mio italiano scadente, figuratevi con l’opera del traduttore automatico che non ne azzecca una. No, se già sono comico in certe mie posizioni espresse in italiano con la traduzione divento semplicemente patetico, non mi pongo nemmeno il problema di cosa possa capire chi legge con il traduttore automatico.

In lingua originale non ritengo di aver danneggiato molto l’immagine dell’attuale presidente degli USA. Anzi ho riconosciuto in lui grande abilità politica, solo mi rattristo del fatto che quasi il 50% della popolazione americana dimostri di non essere interessato ai problemi climatici che riguardano l’intero pianeta. Su quello l’attuale presidente è stato di una chiarezza encomiabile, non gliene frega niente, è un problema praticamente inesistente, il problema è semplicemente far ripartire di slancio l’economia a tutti i livelli. Da questo punto di vista caso mai sono solo 150 milioni di americani a potercela avere con me. Insomma, confronto agli altri 7 miliardi di abitanti del pianeta poca cosa e poi, citando Nanni Moretti (spero che non si arrabbi con me anche lui…), a me interessa di più dell’attività fisica della casalinga di Voghera.

Cosa c’entra con “Alza le ginocchia!”, come al solito sono distante anni luce dal concetto che volevo illustrare. Questo è semplicemente per dire che a volte chi vuole indurre un particolare comportamento dicendo una certa cosa (per esempio “Alza le ginocchia” al tipico podista che “pare” che non sollevi molto le ginocchia) finisce per ottenere l’effetto opposto.

Quando affermo che Biden (facciamo pure il nome) è un avversario scarso di Trump non faccio altro che esprimere un po’ di sano pessimismo per una situazione che non potrà avere esiti miracolistici. E tutto sommato anche se sono contento se vince Biden (quell’altro non ci prova nemmeno per finta di occuparsi della questione ambientale), la mia paura è che dica il classico “Alza le ginocchia” che non serve proprio a nulla e serve semmai a mantenere tutto com’è. Mai come ora in tema di ambiente abbiamo bisogno di azioni energiche e non di proclami. Per assurdo è pure possibile che possa essere più incisiva l’azione di un presidente che dichiara di avere la questione sotto ai tacchi che non quella di uno che dichiara di averla come programma politico ma poi si limiterà a soluzioni parziali ed inefficaci. Il primo provoca un notevole fermento in chi capisce che la situazione è grave, il secondo, promettendo azioni decisive, rischia di tenere tutto fermo in modo forse ancora più pericoloso di quanto riesca a fare il primo.

Invece di occuparmi di politica mondiale probabilmente farei meglio ad illustrare davvero perché quando un tecnico dice “Alza le ginocchia!” dice una cosa che non serve assolutamente a nulla se non a consolidare nell’atleta il concetto che non sta facendo proprio nulla per cambiare la tecnica di corsa. Se un tecnico dice all’allievo “Alza le ginocchia” vuol dire che c’è un problema nell’azione di corsa, vuol anche dire che questo problema è consistente perché solo l’idea che questo atleta possa davvero alzare di più le ginocchia presuppone che sia possibile che vada a scardinare completamente il suo schema di corsa, alzare in modo “diverso” le ginocchia (lasciamo perdere se di più o di meno) è una cosa che va a incidere in modo netto sull’azione di corsa, non in modo marginale.

Ecco, dire “Alza le ginocchia!” per un tecnico è come per un capo di stato dire ai suoi cittadini “Inquinate di meno!”. Vuol dire ammettere che c’è un problema serio perché la questione dell’inquinamento può scardinare l’intero sistema economico così come l’alzare in modo diverso le ginocchia stravolge lo schema di corsa, ma vuol anche dire “Pensateci voi, fatevene una ragione, trovate la soluzione” un po’ come fa il tecnico che è come se ammettesse: “Ho visto che c’è questo problema di tecnica di corsa ma io l’unica cosa che so dirti è di alzare di più le ginocchia e pertanto andiamo avanti così senza affrontare il problema.”

Ecco, in sintesi, e ci potevo impiegare molto meno che un articolo per dire questa cosa, a volte far finta di affrontare un problema è molto peggio che non affrontarlo nemmeno perché se non lo affronti forse provochi la reazione decisa di chi ha capito che il problema esiste e va affrontato, se invece lo affronti in modo finto non fai altro che testimoniare che il problema l’hai individuato ma che tutto sommato si può continuare ad affrontare con espedienti decisamente inefficaci quali in tema di addestramento sportivo è il famoso leggendario ed assolutamente inutile “Alza le ginocchia!”.

Se vince Biden io mi auguro che affronti davvero la questione ambientale perché è una questione nella quale gli USA pesano tantissimo visto che anche se sono meno di 400 milioni di persone inquinano quasi come mezzo pianeta ed in ogni caso fungono da esempio per il modello occidentale che è quello che si è reso responsabile della maggior parte dei disastri ecologici.

Tentando di vedere il mezzo bicchiere pieno affermo che il fatto che il leader dei democratici almeno spenda qualche parola sul tema è già confortante, se invece devo vedere il mezzo bicchiere pieno nella possibile vittoria di Trump, che al momento non è ancora scongiurata del tutto, affermo che anche se questo dovesse essere riconfermato in ogni caso nei prossimi anni la questione ambientale andrà affrontata perché ci sono miliardi di persone che vedono che non è una balla ma una questione di vitale importanza, tale da far immaginare un nuovo sistema economico che, anche se fa paura a chi con questo ci ha fatto enormi ricchezze, dovrà essere l’opzione per un pianeta che non può produrre con tali ritmi in eterno.